Mignaty Albana Margherita ~ Μαργαρίτα Μηνιάτη
███ La scrittrice Margherita Albana nacque a Corfù, allora protettorato inglese, da Demetrio Albana e Caterina di Niccolò
Palatino, sorella maggiore di due maschi. Il suo anno di nascita è
incerto: secondo Angelo De Gubernatis è intorno al 1827, per Edouard
Schuré è il 1831, ma i due biografi, legati a lei da rapporti
sentimentali intensi, non sono attendibili. La sorella della madre, Nina
Palatianò, sposò un gentiluomo inglese, sir Frederick Adam, alto
commissario per le isole Jonie, e insieme ottennero di adottare la
nipote: la portarono con loro in India dove rimasero tra il 1832 e il
1837, periodo in cui Adam fu governatore di Madras. Dopo il
trasferimento della famiglia a Roma conobbe Giorgio Mignaty, pittore
originario di Cefalonia, e lo sposò nei primi anni Quaranta
dell’Ottocento, stabilendosi con lui in diverse città italiane tra cui
Venezia e, infine, intorno al 1844-45, a Firenze. La coppia ebbe tre
figli: due, Demetrio Federick ed Elena, morti rispettivamente a diciotto
mesi (1846) e a cinque anni (1853) (Cimitero degli Inglesi), l’altra, Aspasia fu una pittrice
dilettante e rimase vicina alla madre fino alla sua morte. Margherita
scriveva e parlava correntemente inglese, francese, greco e italiano; si
inserì agevolmente nella vita sociale e mondana fiorentina; il suo
salotto di via Larga (poi via Cavour) fu punto di incontro di stranieri e
intellettuali di passaggio in città, di molti esponenti dell’élite
liberale locale che costituivano un punto di contatto tra la Destra
moderata e un'area di opinione più mobile e vasta, come dimostrano i
nomi di Ubaldino Peruzzi, Francesco Dall’Ongaro, Angelo De Gubernatis.
Margherita era amica e consigliera dello storico Pasquale Villari, e
diventava scrittrice proprio negli anni in cui Villari otteneva la
cattedra di Storia moderna a Firenze. Negli anni dell'unificazione
appoggiò con passione la causa italiana scrivendo dal 1859 al 1866
apprezzate corrispondenze fiorentine per «The Daily News» incarnando,
lei nobildonna greca che da Firenze, scriveva a favore dell’indipendenza
italiana, il mito romantico della nazione agli occhi dell'opinione
pubblica inglese, grazie ad una ideale unione del Risorgimento della
Grecia per cui Byron era morto combattendo. Nelle sue corrispondenze
dava conto di eventi politici, esprimeva impressioni favorevoli sullo
spirito e il carattere degli italiani, per correggere l’opinione
negativa dei lettori inglesi; fu la prima a pubblicare lo stato
dell’istruzione pubblica in Italia, scrisse sulla «Rivista di Firenze»
diretta da Atto Vannucci, dei connazionali Shelley e Byron. Nel 1865
dette alle stampe "An historical sketch illustrative of the life and
times of Dante Alighieri, with an outline of the legendary history of
Hell, Purgatory and Paradise previous to the Divina commedia" (A.
Bertini, Firenze 1865); si interessò dell’opera di Wagner e scrisse "Le
théatre de Beyrouth et la Reforme musicale de R. Wagner" (1873) dove
spiegò tanto la parte filosofica quanto la tecnica del compositore.
Sempre in linea con i suoi interessi sulla storia d'Italia e con il
gusto inglese per il suo passato rinascimentale, dedicò a lord Gladstone
il suo "Sketches of the historical past of Italy" (Bentley, Londra
1876). Degli anni Sessanta è anche la intensa relazione con Edouard
Schuré, il filosofo alsaziano col quale condivideva la passione per la
musica di Wagner, l’arte italiana e l’occultismo. Schuré le dedicò un
capitolo nel suo "Donne ispiratrici" (Parigi 1930), ed intrattenne con
il marito di lei un carteggio anche successivo alla morte della sua
musa. Nel 1881 esce "Le Corrège, sa vie et son oeuvre" (Fischbacher,
Paris 1881), trattato di estetica pratica grazie al quale le fu
conferita la cittadinanza onoraria della città nelle cui raccolte
civiche si trova anche un suo autoritratto. Morì a Livorno il 20
settembre del 1887; la salma ebbe pubblici onori, fu esposta in una sala
della stazione di Firenze dove Edouard Schuré e Angelo De Gubernatis
recitarono un'orazione funebre. È sepolta nel cimitero dei protestanti
di Porta Romana. (siusa.archivi.beniculturali.it)
Edouard Schuré ha dedicó la sua celebre opera ''I grandi iniziati'' a Margherita Albana Mignaty.
.GR. Η Μαργαρίτα Μηνιάτη (1821-1887), το γένος Αλβάνα, ήταν Ελληνίδα λογία και συγγραφέας που άκμασε τον 19ο αιώνα.
Γεννήθηκε στην Κέρκυρα το 1821
όπου και υιοθετήθηκε από τον Άγγλο Αρμοστή της Επτανήσου, σύζυγο της
αδελφής της μητέρας της, Σερ Άνταμ. Ταξίδεψε σε πολλές χώρες όπου και
γνώρισε πολλές προσωπικότητες της εποχής της από την Ευρώπη και την Ανατολή, συμπληρώνοντας την μόρφωσή της και την οξυδέρκειά της επί των διαφόρων γεγονότων.
Σε ηλικία 22 ετών γνωρίστηκε με τον Έλληνα ζωγράφο Γεώργιο Μηνιάτη τον οποίον ερωτεύθηκε σφόδρα και τελικά παντρεύτηκε όπου και εγκαταστάθηκε μαζί του στην Φλωρεντία.
Απέκτησαν 3 παιδιά, τον Δημήτριο, την Ελένη και την Ασπασία. Τα δύο
πρώτα απεβίωσαν σε μικρή ηλικία, ο Δημήτριος 2 ετών και η Ελένη 5
ετών. (Ο τάφος τους βρίσκεται στο νεκροταφείο των Άγγλων,στη Φλωρεντία)
Η Οικία των Μηνιάτη στην Φλωρεντία εξελίχθηκε σε εντευκτήριο ονομαστών διανοουμένων της εποχής, λογοτεχνών και καλλιτεχνών. Η Μαργαρίτα Μηνιάτη από το 1860 άρχισε να συνεργάζεται με πολλές εφημερίδες και περιοδικά, ιταλικά, γαλλικά και αγγλικά. Το 1866
δημοσίευσε μελέτη περί της εποχής του Δάντη. Λαμβάνοντας θάρρος εξ'
αυτού, που σημείωσε επιτυχία, τόλμησε και συνέγραψε στην συνέχεια το
έργο "Ιστορικές σκιαγραφίες των πνευματικών και καλλιτεχνικών σχέσεων
της Ιταλίας μετά της Βυζαντινής Αυτοκρατορίας", το οποίο δημοσίευσε στην
αγγλική γλώσσα και έτυχε άριστης εντύπωσης στους διεθνείς πνευματικούς
κύκλους της εποχής εκείνης. Αξιόλογο επίσης έργο της ήταν "Η ζωή και το
έργο του Κορρεγίου" που δημοσίευσε το 1881 στην γαλλική γλώσσα.
Η Μαργαρίτα Μηνιάτη δεν έπαψε σε όλα σχεδόν τα έργα της να εξυμνεί
την Ελλάδα και να υπερηφανεύεται για την καταγωγή της.
Σημειώνεται ότι ο Edouard Schuré αφέρωσε το περίφημο έργο του "Μεγάλοι Μύσται" στην Ελληνίδα λογία Μαργαρίτα Α. Μηνιάτη.
Πέθανε στο Λιβόρνο το 1887 και η σορός της μεταφέρθηκε και ετάφη στην Φλωρεντία. (wikipedia)